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Attualità - Rivarolo - 22/05/2007
Da Argentera un netto “No, grazie!” all’inceneritore
Serata calda quella svoltasi venerdì nel salone parrocchiale dell’Argetera e organizzata dal Comitato spontaneo contro l’inceneritore.
«Un inceneritore sulla porta di casa? No grazie – hanno sostenuto i relatori della conferenza guidata dal presidente della Pro Loco di Rivarolo, Marina Vittone -. La Provincia di Torino vuole costruire un grande inceneritore nel Canavese, una scelta sbagliata per l’ambiente e la salute, che nessuno vuole tranne il sindaco di Rivarolo, Fabrizio Bertot che ha già in una delibera comunale esposto la candidatura della città e in particolare del territorio in cui si installerebbe questa struttura: la zona cosiddetta delle “barre rosse”: una zona agricola tra le frazioni dei Mastri e dell’Argentera e vicinissima ai centri abitati di Rivarossa, Feletto, Bosconero e Lombardore».
L’inceneritore, se verrà realizzato, occuperà un’area che si estenderà dai 10.000 ai 30.000 metri quadri, avrà un costo di realizzazione stimato in 270 milioni di euro e lavori che dureranno sei anni.
«L’impianto - hanno proseguito i promotori della serata - lavorerà poi 24 ore su 24 ed avrà una portata di 270 mila tonnellate di rifiuti l’anno. Un danno enorme non solo per l’ambiente, ma per la salute di tutti noi cittadini». Inoltre durante il dibattito sono emerse forti incongruenze: la quantità di rifiuti prodotti in Canavese è di 35 mila tonnellate l’anno, ciò vuol dire che i materiali da smaltire arriveranno anche da fuori. Poi proprio in quella zona, non meno di un anno fa, il sindaco Bertot ha evidenziato la presenza di aziende agricole che producono prodotti di eccellenza segnalati dal marchio De.Co: «Non sarà più la stessa cosa se queste eccellenze (riso, latte, mais, n.d.r.) verranno prodotte sotto i fumi di un inceneritore e poi – ha sostenuto il dottore Lege – non sono forse le persone le migliori eccellenze? Come cresceranno i nostri figli?».
Anche l’acqua che servirà per alimentare l’impianto non è sufficiente: «Per ogni tonnellata di rifiuti – ha spiegato il tecnico presente – ne servono quattro di acqua. Dove la si andrà a prendere se già in queste condizioni d’estate i contadini non sanno come bagnare i loro campi?».
Presenti in sala oltre al sindaco di Rivarossa e al vice sindaco di Bosconero (comuni anche loro impegnati in questa battaglia) anche i capigruppo dei gruppi di minoranza di Rivarolo, Carlo Bollero e Giampiero Cassulo: «Come sempre il nostro sindaco procede per la sua strada senza interpellare né il consiglio comunale né i cittadini; è esclusivamente una scelta politica volta ad un rendimento economico. Noi pensiamo invece che la salute dei cittadini valga più di qualsiasi affare economico!».
Sul tema dell’inceneritore, è stato anche organizzato per questa sera, martedì 22, a Ivrea, dal comitato medici senza inceneritori, un incontro dal titolo: “Rifiuti zero nel 2020” che si svolgerà alle 21 alla Serra.
martedì 22 maggio 2007
No all'inceneritore
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